"Nessuno ammazza un poveraccio, che diamine! Oppure li si ammazza in
serie, si fa una guerra o una rivoluzione. E se capita che un poveraccio
si ammazzi con le proprie mani, non lo fa certo con una carabina ad
aria compressa mentre si sta massaggiando i piedi.
«Se almeno Tremblet avesse avuto un nome straniero, invece di essere
banalmente del Cantal! Si sarebbe potuto supporre che appartenesse a
chissà quale società segreta del suo Paese...
«Insomma, quel Tremblet non aveva affatto le caratteristiche di uno che
muore assassinato! Ed era proprio questo a rendere tutto più
angosciante: l'appartamento, la moglie, i ragazzini, il marito in
camicia e quel proiettile che aveva fatto psst...».
In francese fu pubblicato per la prima volta nel 1951 presso le edizioni Presses
de la Cité, come primo di una breve raccolta omonima.
In italiano il racconto è uscito per la prima volta nel 1953 sul periodico Epoca nella traduzione di Corrado Pavolini, poi ripresa da Mondadori nel 1957 nella collana “Girasole” (n° 81) in un volume dal titolo Un Natale di Maigret. Quindi, per lo stesso editore, nella collana “Romanzi di Simenon” (n° 180) del 1961, nella collana “Pavone” (n° 394) del 1964, nella collana “Le inchieste del commissario Maigret” (n° 21) del 1966, nella collana “Primavera Gialla” del 1975 e negli “Oscar” (n° 857) nel 1978. Nel 2015 è uscito come terzo e ultimo racconto della raccolta Un Natale di Maigret e altri racconti, per la traduzione di Marina Di Leo, presso Adelphi (parte della collana "gli Adelphi", al n° 476).
La trama
In casa del commissario Maigret fervono i preparativi per festeggiare il Natale. Mentre la moglie è intenta a preparare prelibatezze per il pranzo il commissario Maigret riceve visita da due vicine. Le donne sostengono che la nipotina di sette anni di una delle due ha visto, la notte precedente, Babbo Natale entrare in camera sua e inserire qualcos in un buco nel pavimento. Maigret capisce che le due visitatrici nascondono in realtà qualcosa.
Insospettito dalla storia, il commissario cerca di vederci più chiaro e comincia ad indagare sulla vera identità del presunto Babbo Natale.
In italiano il racconto è uscito per la prima volta nel 1953 sul periodico Epoca nella traduzione di Corrado Pavolini, poi ripresa da Mondadori nel 1957 nella collana “Girasole” (n° 81) in un volume dal titolo Un Natale di Maigret. Quindi, per lo stesso editore, nella collana “Romanzi di Simenon” (n° 180) del 1961, nella collana “Pavone” (n° 394) del 1964, nella collana “Le inchieste del commissario Maigret” (n° 21) del 1966, nella collana “Primavera Gialla” del 1975 e negli “Oscar” (n° 857) nel 1978. Nel 2015 è uscito come terzo e ultimo racconto della raccolta Un Natale di Maigret e altri racconti, per la traduzione di Marina Di Leo, presso Adelphi (parte della collana "gli Adelphi", al n° 476).
La trama
In casa del commissario Maigret fervono i preparativi per festeggiare il Natale. Mentre la moglie è intenta a preparare prelibatezze per il pranzo il commissario Maigret riceve visita da due vicine. Le donne sostengono che la nipotina di sette anni di una delle due ha visto, la notte precedente, Babbo Natale entrare in camera sua e inserire qualcos in un buco nel pavimento. Maigret capisce che le due visitatrici nascondono in realtà qualcosa.
Insospettito dalla storia, il commissario cerca di vederci più chiaro e comincia ad indagare sulla vera identità del presunto Babbo Natale.
Sono in totale
settantacinque i romanzi con il commissario
Maigret protagonista, scritti e firmati dallo scrittore belga Georges
Simenon tra il 1930 e il 1972. Furono pubblicati per la prima volta in Francia,
presso grandi editori francesi dell'epoca: Arthème Fayard, Gallimard
e la nascente Presses de la Cité. Diversi furono inizialmente pubblicati
come feuilleton a puntate, allegati a riviste e quotidiani, come "Paris-Soir",
"Le Matin", "Police-Roman", "Le Jour", "Le
Figaro". Altri ancora, specialmente dopo gli anni cinquanta apparvero
anche in versioni a fumetti. Molti dei romanzi con protagonista il commissario
Maigret sono diventati film per il cinema, sceneggiati o serie televisive
trasmesse in diversi paesi.
In Italia i romanzi furono tutti pubblicati per la
prima volta dall'editore Arnoldo Mondadori, grande amico di Simenon, in diverse
collane come "Girasole", Il Giallo Mondadori e in seguito
negli Oscar. A partire dal 1993 i romanzi sono stati pubblicati (a volte
con titoli diversi) da Adelphi, che ne ha acquisito i diritti (insieme alle
altre opere di Simenon), oppure sono usciti allegati in supplemento a riviste e
quotidiani, come per esempio L'Unità.
Un Natale di
Maigret è uno dei primi episodi della serie televisiva dedicata al celeberrimo
personaggio ideato dalla penna di Georges Simenon; gli 'sceneggiati' (ai tempi
questo era il nome con cui venivano designati) di tale serie ebbero immediato,
grande successo e diedero vita a una seconda tranche di film televisivi, a una
terza e a una quarta, raggiungendo negli anni la cifra totale di sedici
trasposizioni di altrettanti romanzi gialli con protagonista il commissario
Maigret. Presenza costante, nel ruolo centrale, è quella di Gino Cervi; altri
nomi fissi del cast sono quelli di Andreina Pagnani, Manlio Busoni e Mario
Maranzana; estemporaneamente invece compare qui Andrea Checchi. Romildo Craveri
e Diego Fabbri si occupano della scrittura ("riduzione e adattamento",
nei titoli di testa elettronici); il problema centrale dell'opera sta tutto
nella destinazione televisiva, che ai tempi significava - fra le altre cose -
un ritmo notevolmente ridotto e una confezione pressochè teatrale, oltre alla
predominanza claustrofobica di scene in interni. Poco più di cento minuti di
durata, piacevoli ma poco emozionanti (azione scarsa, dialoghi in abbondanza,
tensione 'gialla' realmente flebile).
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