venerdì 18 aprile 2025

CONSIGLI AMERICANI

 Quella parte di America che amiamo c'è ancora, e vive nella letteratura. In questo momento di generale fastidio per gli ex amici d'oltreoceano, vi consiglio un paio di libri usciti già da un po' anche in italiano su cui vale sicuramente la pena di soffermarsi. Entrambi parlano del presente ispirandosi ai grandi del passato.

Il primo è DEMON COPPERHEAD, di Barbara Kingsolver, un titolo che rimanda apertamente a Dickens. E' un libro costruito su vari livelli diversi: è un classico Bildungsroman, è un libro di avventura con tratti epici; è un romanzo politico che mischia tragedia e commedia, realismo contemporaneo e realismo Vittoriano, visione morale e humour. Quindi, certamente Dickensiano. Per questo, come ha scritto qualcuno -sorry, non ricordo chi- è un emotional punch, un pugno emotivo nello stomaco. Sono assolutamente d'accordo.

E' incredibile vedere quanto poco è cambiato dalla società Vittoriana di DAVID COPPERFIELD  agli USA del giorno d'oggi, almeno in alcune aree (quelle tristi, quelle pericolose per l'equilibrio di tutto il mondo): quello che descrive Kingsolver, la povertà, la crisi degli oppioidi, il fallimento delle istituzioni, non è molto diverso dal mondo descritto da Dickens. Questo romanzo può aiutare a capire quello che è successo alle ultime elezioni americane, ma può anche aiutare a trovare una chiave per cercare di risolvere il problema. In questo contesto puoi diventare una vittima, un vice-presidente degli Stati Uniti, oppure Demon Copperhead. Il protagonista è un personaggio meraviglioso che il lettore ama dalla prima all'ultima pagina, con tutti i suoi difetti e le sue virtù. Anche gli altri personaggi sono molto interessanti e ben costruiti, completi e soddisfacenti. La prosa è brillante e il plot è impeccabile.

Un libro che non si dimentica.

L'altro romanzo importante, veramente importante, che vi voglio segnalare è JAMES, di Perceval Everett, un autore che già abbiamo letto insieme in passato. Un autore che è un vero gigante, un genio della letteratura contemporanea, e non solo. Non credo che ci sia nessun autore americano vivente alla sua altezza in questo momento. Tutto in questo romanzo è ai massimi livelli, l'invenzione, l'affondo psicologico, l'ironia, l'uso della lingua, davvero tutto. Anche qui la capacità Dickensiana di mescolare la tragedia con la commedia e persino la farsa, la risata e le lacrime. 

Everett ha trattato il tema del razzismo americano con grande acume e sottigliezza in tutti i suoi libri, e qui conferma questa sua abilità creando un'ucronia, una storia alternativa che però non ha avuto sbocchi positivi. Il punto di partenza è molto semplice: la riscrittura di LE AVVENTURE DI HUCKLEBERRY FINN dal punto di vista dello schiavo nero: tutto il resto è un fuoco d'artificio di invenzione, ironia, sarcasmo, sofferenza e divertimento.

 Mark Twain sarebbe orgoglioso dell'uso che che Everett ha fatto del suo lavoro.


Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo