Questo blog accoglie la nuova avventura di quelli di Sguardi d’Altrove, e il Reverendo Dogdson, con i suoi dubbi sulla realtà, si aggiunge al nostro olimpo di numi tutelari. Non dimentichiamo gli autori che più spesso ci hanno accompagnati nel viaggio di Sguardi d’Altrove, anzi, da loro ripartiamo. Quindi, un pensiero affettuoso e ammirato, in particolare, ad Alan Bennet a alla sua Sovrana Lettrice, mantenendo ben fermo il principio che ragguagliare non è leggere.
L'uomo del futuro, Eraldo Affinati
A quasi cinquant’anni dalla sua scomparsa don Lorenzo Milani, prete
degli ultimi e straordinario italiano, tante volte rievocato ma spesso
frainteso, non smette di interrogarci. Eraldo Affinati ne ha raccolto la
sfida esistenziale, ancora aperta e drammaticamente incompiuta,
ripercorrendo le strade della sua avventura breve e fulminante: Firenze,
dove nacque da una ricca e colta famiglia con madre di origine ebraica,
frequentò il seminario e morì fra le braccia dei suoi scolari; Milano,
luogo della formazione e della fallita vocazione pittorica;
Montespertoli, sullo sfondo della Gigliola, la prestigiosa villa
padronale; Castigliocello, sede delle mitiche vacanze estive; San Donato
di Calenzano, che vide il giovane vice parroco in azione nella prima
scuola popolare da lui fondata; Barbiana, “penitenziario ecclesiastico”,
in uno sperduto borgo dell’Appennino toscano, incredibile teatro della
sua rivoluzione. Ma in questo libro, frutto di indagini e perlustrazioni
appassionate, tese a legittimare la scrittura che ne consegue, non
troveremo soltanto la storia dell’uomo con le testimonianze di chi lo
frequentò. Affinati ha cercato l’eredità spirituale di don Lorenzo nelle
contrade del pianeta dove alcuni educatori isolati, insieme ai loro
alunni, senza sapere chi egli fosse, lo trasfigurano ogni giorno: dai
maestri di villaggio, che pongono argini allo sfacelo dell’istruzione
africana, ai teppisti berlinesi, frantumi della storia europea; dagli
adolescenti arabi, frenetici e istintivi, agli italiani di Ellis Island,
quando gli immigrati eravamo noi; dalle suore di Pechino e Benares,
pronte ad accogliere i più sfortunati, ai piccoli rapinatori messicani,
ai renitenti alla leva russi, ai ragazzi di Hiroshima, fino ai preti
romani, che sembrano aver dimenticato, per fortuna non tutti, la severa
lezione impartita dal priore.
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Commenti
il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamoil 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo
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