domenica 13 dicembre 2015

FUGA DAL NATALE!, John Grisham

Secondo di cinque fratelli, Grisham è nato nel 1955 a Jonesboro, in Arkansas, USA, in una modesta famiglia del sud (suo padre ha lavorato come operaio edile e coltivatore di cotone). 
Consigliato dalla madre, il giovane Grisham diviene un avido lettore, influenzato particolarmente dal lavoro di John Steinbeck, di cui ammirava la chiarezza. Mentre studia alla Mississippi State University, Grisham comincia a tenere un diario, una pratica che successivamente lo aiuta nelle sue attività creative. Dopo aver conseguito la laurea in legge nel 1981, esercita la professione di avvocato nella piccola città di Southaven per quasi un decennio.
Nel suo tempo libero Grisham comincia a lavorare al suo primo romanzo, nel quale approfondisce lo scenario in cui il padre di una bambina stuprata voglia assassinarne gli aggressori. Nel 1987, dopo tre anni di lavoro, la sua opera prima, Il momento di uccidere, Time To Kill, viene completata. Inizialmente rifiutata da diversi editori, viene infine accettata dalla Wynwood Press, che lo pubblica nel giugno 1988 con una tiratura di sole 5.000 copie. Appena finita questa fatica, Grisham inizia immediatamente un nuovo romanzo, Il socio, che fu il settimo romanzo più venduto del 1991.
A questo libro ne seguirono molti altri (Il rapporto Pelican, Il cliente, L'uomo della pioggia, Il partner, ...), al punto che la rivista statunitense Publishers Weekly dichiarò Grisham "lo scrittore maggiormente venduto degli anni novanta", con un totale di più di 60 milioni di copie. I suoi romanzi, definiti gialli giudiziari, attingono a piene mani alla sua esperienza di avvocato e sono stati oggetto di numerose versioni cinematografiche.
Fuga dal natale è del 2001

"Come sarebbe stato bello evitare il Natale, cominciò a pensare. Uno schiocco delle dita ed è il due gennaio. Niente albero, niente compere, niente regali inutili, niente mance, niente confusione e impacchettamenti, niente traffico e folle….niente spreco di soldi".

Questo non sarà un Natale come tutti gli altri, per la famiglia Krank: la giovane Blair è appena partita per un periodo di volontariato all'estero e i suoi genitori dovranno affrontare il caos degli impegni natalizi da soli. Nora, la moglie, è preoccupata per la sorte della ragazza in un Paese così lontano come il Perù; Luther, il marito, è più preoccupato per i soldi che dovranno spendere per le imminenti festività: ben 6100 dollari, l'anno precedente! E poi ci sono i riti stucchevoli del Natale: le visite di finta cortesia, i regali inutili, gli addobbi, la competizione con i vicini... ed è così che Luther partorisce la più bizzarra e geniale delle idee: fuggire dal Natale! Quest'anno i Krank andranno in crociera, saltando a pie' pari le feste! Sarà dura resistere alla tentazione di partecipare al clima natalizio. Si può resistere al vortice del consumismo?

Locandina Fuga dal Natale

Tratto dall'omonimo romanzo di John Grisham, "Fuga dal Natale" è un film deludente. L'idea di fare una satira sull'anima sempre più consumistica del Natale, utilizzando il paradosso di una coppia che non può non seguire l'omologazione di massa, era ottima. L'annuncio del ritorno della figlia spezza la pellicola in due parti. La prima, più grottesca che comica, è passabile e riserva anche qualche bella risata, la seconda è invece un susseguirsi di irritanti e banali scenette da commedia di serieB. Si avverte l'assenza di materia prima (purtroppo per gli sceneggiatori il libro era abbastanza breve) e l'unica soluzione diventa l'aggiunta a casaccio di nuovi personaggi, senza capo né coda, che abbiano comunque il merito di vivere i loro due minuti da protagonisti e allungare la brodaglia.
Per coerenza con ciò che lo ha preceduto, il finale è irritante.

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo