Secondo di cinque fratelli, Grisham è nato nel 1955 a Jonesboro, in Arkansas, USA, in una modesta famiglia del sud (suo padre ha lavorato come operaio edile e coltivatore di cotone).
Consigliato dalla madre, il giovane Grisham diviene un avido lettore, influenzato particolarmente dal lavoro di John Steinbeck, di cui ammirava la chiarezza. Mentre studia alla Mississippi State University,
Grisham comincia a tenere un diario, una pratica che successivamente lo
aiuta nelle sue attività creative. Dopo aver conseguito la laurea in legge nel 1981, esercita la professione di avvocato nella piccola città di Southaven per quasi un decennio.
Nel suo tempo libero Grisham comincia a lavorare al suo primo romanzo, nel quale approfondisce lo scenario in cui il padre di una bambina stuprata voglia assassinarne gli aggressori. Nel 1987, dopo tre anni di lavoro, la sua opera prima, Il momento di uccidere, Time To Kill, viene completata. Inizialmente rifiutata da diversi editori, viene infine accettata dalla Wynwood Press, che lo pubblica nel giugno 1988 con una tiratura di sole 5.000 copie. Appena finita questa fatica, Grisham inizia immediatamente un nuovo romanzo, Il socio, che fu il settimo romanzo più venduto del 1991.
A questo libro ne seguirono molti altri (Il rapporto Pelican, Il cliente, L'uomo della pioggia, Il partner, ...), al punto che la rivista statunitense Publishers Weekly dichiarò Grisham "lo scrittore maggiormente venduto degli anni novanta", con un totale di più di 60 milioni di copie. I suoi romanzi, definiti gialli giudiziari, attingono a piene mani alla sua esperienza di avvocato e sono stati oggetto di numerose versioni cinematografiche.
Fuga dal natale è del 2001
"Come sarebbe stato bello evitare il Natale, cominciò a pensare. Uno schiocco delle dita ed è il due gennaio. Niente albero, niente compere, niente regali inutili, niente mance, niente confusione e impacchettamenti, niente traffico e folle….niente spreco di soldi".
Questo non sarà un Natale come tutti gli altri, per la famiglia Krank:
la giovane Blair è appena partita per un periodo di volontariato
all'estero e i suoi genitori dovranno affrontare il caos degli impegni
natalizi da soli. Nora, la moglie, è preoccupata per la sorte della
ragazza in un Paese così lontano come il Perù; Luther, il marito, è più
preoccupato per i soldi che dovranno spendere per le imminenti
festività: ben 6100 dollari, l'anno precedente! E poi ci sono i riti
stucchevoli del Natale: le visite di finta cortesia, i regali inutili,
gli addobbi, la competizione con i vicini... ed è così che Luther
partorisce la più bizzarra e geniale delle idee: fuggire dal Natale!
Quest'anno i Krank andranno in crociera, saltando a pie' pari le feste!
Sarà dura resistere alla tentazione di partecipare al clima natalizio.
Si può resistere al vortice del consumismo?
Tratto dall'omonimo romanzo di
John Grisham, "Fuga
dal Natale" è un film deludente. L'idea di fare una satira sull'anima
sempre più consumistica del Natale, utilizzando il paradosso di una
coppia che non può non seguire l'omologazione di massa, era ottima.
L'annuncio del ritorno della figlia spezza la pellicola in due parti. La
prima, più grottesca che comica, è passabile e riserva anche qualche
bella risata, la seconda è invece un susseguirsi di irritanti e banali
scenette da commedia di serieB. Si avverte l'assenza di materia prima
(purtroppo per gli sceneggiatori il libro era abbastanza breve) e
l'unica soluzione diventa l'aggiunta a casaccio di nuovi personaggi,
senza capo né coda, che abbiano comunque il merito di vivere i loro due
minuti da protagonisti e allungare la brodaglia.
Per coerenza con ciò che lo ha preceduto, il finale è irritante.
Per coerenza con ciò che lo ha preceduto, il finale è irritante.
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