martedì 15 luglio 2014

La bella storia di Silas Marner, Georg Eliot

Mary Ann Evans nota sotto lo pseudonimo di Georg Eliot è assieme ad Austen, Bronte, Thackeray tra gli autori della letteratura ottocentesca inglese, che  raccontano con ironia e intelligenza i vizi e le manie della buona società del tempo.
E' solo con Eliot e le Bronte che il romanzo psicologico giunge a sviluppare le sue possibilità di analisi nel gioco dei sentimenti.
Il romanzo più che un vero romanzo può considerarsi una lunga novella. La sua prosa è accurata nella descrizione dei personaggi: figure molto semplici di cui Eliot descrive minuziosamente gli stati d'animo, i pensieri, analizzando l'evolversi dei cambiamenti frutto di mutamenti dovuti a episodi che vengono narrati nel libro.
Figure sempre positive che nonostante le vicissitudini verificatesi nel corso degli anni vedi Silas Marner (accusato ingiustamente di essere stato il ladro di denari raccolti in chiesa da parte del suo migliore amico)  povero tessitore e uomo semplice, non maledice il mondo, ma soffre in silenzio rinchiudendosi in se stesso. Silas ha ormai un unico scopo nella vita: lavorare ed accumulare denaro su cui riversare quell'affetto che gli esseri umani gli hanno negato. Dopo essere stato derubato di tutto il suo denaro, ed aver perso quindi ogni interesse per la vita, Silas incontra una bimbetta che lo riconcilierà con il resto del mondo.

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo