giovedì 13 ottobre 2016

E' morto Dario Fo

E' morto a 90 anni a Milano l'attore e commediografo Dario Fo. Aveva vinto il premio Nobel per la Letteratura nel 1997. Era ricoverato da qualche giorno all'ospedale "Sacco" del capoluogo lombardo per una serie di complicazioni polmonari. Dalle commedie farsesche degli anni 60 al teatro politico dei 70, fino alle ultime opere incentrate soprattutto sui grandi dell'arte, è stato un monumento del teatro italiano.
Per un curioso caso del destino Dario Fo si è spento proprio nel giorno in cui viene assegnato il Nobel per la Letteratura. Ricoverato da dodici giorni per complicazioni dovute all'enfisema polmonare, tra le 8.30 e le 8.45 ha smesso di respirare. La stessa ora in cui era spirata in casa, il 29 maggio 2013, la moglie Franca Rame. Fo era sedato da mercoledì sera. Avrebbe voluto tornare nella sua abitazione di Porta Romana, ma per i medici la morte in ambulanza sarebbe stata certa. Il figlio Jacopo ha preferito restasse in ospedale sotto l'occhio vigile dei sanitari.
GLI ULTIMI GIORNI IN OSPEDALE - "E' stato lucido e collaborante fino a ieri - ha detto Delfino Luigi Legnani, il direttore del reparto di pneumologia dell'ospedale Sacco di Milano - I suoi collaboratori mi hanno detto che qualche giorno prima dell'aggravarsi delle sue condizioni Fo aveva cantato per ore. Una cosa incomprensibile. Ha sofferto molto per lo schiacciamento di una vertebra. Abbiamo fatto di tutto di per lenire la componente dolorosa legata all'insufficienza respiratoria e alla frattura di un corpo vertebrale. Quindi nelle ultime ore è stato sedato". Nei suoi ultimi giorni di vita, Fo continuava ad informarsi sui temi di attualità: "Si faceva leggere i giornali dai suoi collaboratori perché aveva problemi alla vista".

LA COLLABORATRICE: "LA SUA ULTIMA CANZONE" - Stava già poco bene, ma riuscì a nascondere la sua sofferenza improvvisando anche una vecchia canzone napoletana Dario Fo, in una delle sue ultime apparizioni pubbliche per la presentazione del libro "Darwin". Era il 20 settembre e pochi giorni dopo il Premio Nobel è stato ricoverato in ospedale. "Ci dissero che era solo per pochi giorni - racconta una delle sue collaboratrici in lacrime - ci dissero che doveva farsi ricoverare solo per una serie di controlli". Alla conferenza stampa di presentazione del suo ultimo libro, nella sua abitazione al quinto piano di un elegante palazzo in Corso di Porta Romana, stracolmo di maschere del tetro, cimeli, targhe e riconoscimenti a lui e alla moglie Franca Rama morta nel 2013, Fo comunque era apparso meno in forma del solito. Vista e udito gli si erano ulteriormente abbassati, un po' smagrito, aveva però risposto a lungo e con pazienza a tutte le domande. Sempre pronto alla battuta e con ironia aveva parlato dei suoi progetti futuri, di quello che avrebbe voluto ancora fare.

FUNERALI IN DUOMO - La cerimonia pubblica per l'ultimo saluto a Dario Fo, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere sabato alle 15 in piazza Duomo. La camera ardente invece dovrebbe essere allestita venerdì al Piccolo Teatro Strehler di Milano. Stesso luogo in cui il Nobel a marzo aveva festeggiato assieme ad amici, parenti, attori e musicisti i suoi 90 anni.

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo