Non è un libro per tutte le stagioni. Non leggetelo in un momento di depressione, o di super lavoro o se pensate che lo stress stia giocando con la vostra memoria. In tutti gli altri casi, è un libro molto interessante.
All'inizio la lettura è un po' faticosa: il gioco linguistico sembra un po' pedante, poi si decolla (non arrendetevi!) in un viaggio kafkiano (ancora Kafka, sempre Kafka...) dentro una mente che si sta disintegrando. Il protagonista è un personaggio eccentrico, isolato, senza relazioni umane di nessun tipo. un accumulatore seriale di libri e di oggetti di qualsiasi tipo, sia preziosi che di nessun valore materiale. Le pagine sui libri sono molte belle, stimolanti, eccitanti, perfino. Ma il destino dei libri è strettamente collegato al destino del protagonista.
Un tuffo nella follia di un sistema incomprensibile che ti mangia i ricordi, letteralmente e concretamente.
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