Si riprende.
Appuntamento da Silvia per commentare questo taccuino dove Brodskij annota
pensieri ed episodi delle sue frequenti incursioni veneziane, la città
che più di ogni altra si approssima ad un “Paradiso visivo”, “la città
dell’occhio”, dove le altre facoltà vengono in seconda linea :
In questa città l’occhio acquista un’autonomia simile a quella di una lacrima. L’unica differenza è che non si stacca dal corpo, ma lo subordina totalmente. Dopo un poco – il terzo o il quarto giorno dopo l’arrivo – il corpo comincia a considerarsi semplicemente il veicolo dell’occhio, quasi un sottomarino rispetto al suo periscopio che ora si dilata e ora si contrae. Certo, ci sarebbero molti bersagli, ma tutti i colpi ricadono sul sottomarino stesso: è il cuore che affonda, o la mente, se si vuole, mentre l’occhio torna sempre a galla.
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