Un gatto nero con occhi gialli. È il logo dell’edizione 2016 di
Pordenonelegge, che accompagnare la vita nella città friulana fino al 18
Settembre. Sono ormai 17 anni che Pordenone ospita incontri,
presentazione di libri e incontri con l’autore, diventando uno dei
festival culturali nazionali che fanno il pieno di presenze.
Nata come una kermesse locale, «Pordenonelegge» è diventato in una
manciata di edizioni un festival nazionale, alimentando un «distretto
culturale» che ha forti e positive ricadute nell’economia della città
friulana. È cioè diventato un esempio della trasformazione della cultura
in attività economica non solo dal punto di vista della promozione dei
libri, ma anche come veicolo per catturare l’attenzione turistica. Per
una città in crisi di identità Pordenonelegge è stata una delle ancore a
cui aggrapparsi dopo che la fabbrica alla sua periferia è diventata un
pallido ricordo di quando la città era uno dei poli nazionali
dell’industria degli elettrodomestici. E da quando la ristrutturazione
dell’esercito italiano e della Nato ha portato alla dismissione di molte
delle caserme della zona.
Così anno, dopo anno le presenze al festival sono aumentate. La
particolarità tuttavia di «Pordenonelegge» è che, a differenza di molte
altre iniziative simili, i temi che sceglie hanno molto a che fare con
argomenti di confine, visto che la città è una città di confine:
rispetto al Veneto, simbolo della cosiddetta «Terza italia»; e rispetto
la vicina Slovenia. Questa caratteristica di città di confine ha
determinato la scelta di puntare a scrittori e altri intellettuali che
si sono misurati con argomenti che il mainstream dell’industria
culturale ha spesso collocato ai margini, anche se incontravano il
favore del pubblico.
Quest’anno il programma vede 100 appuntamenti che dalla mattina a
notte inoltrata cambiano fisionomia alla città. Ogni selezione è certo
arbitraria. Obbligo è segnalare l’apertura della scrittrice Simone
Vinci, da poco vincitrice del premio Campiello con il romanzo La prima verità (Einaudi). Ma poi c’è da ricordare che sabato 17 il filosofo sloveno Slavoj Zizek presenterà il nuovo libro Il contraccolpo assoluto
pubblicato da Ponte alle Grazie (ore 16.00, Piazza San Marco). Massimo
Recalcati terrà una lectio magistralis su «Elogio del leggere» (ore
15.00, Palaprovincia Largo San Giorgio).
La scrittrice Geraldine Brooks presenterà L’armonia segreta, il romanzo pubblicato da Neri Pozza e vincitore del premio Pulitzer.
Confine vuol dire anche confrontarsi con il vicino oriente. Lo scrittore e attivista turco Burhan Sonmez presenterà il suo Istanbul Istanbul
(Nottetempo), dove un paese in bilico tra democrazia e autoritarismo ha
visto il presidente islamista Erdogan cancellare o imbrigliare le
libertà conquistate in nome della difesa della democrazia.
[Benedetto Vecchi 14/09/2016]
Questo blog accoglie la nuova avventura di quelli di Sguardi d’Altrove, e il Reverendo Dogdson, con i suoi dubbi sulla realtà, si aggiunge al nostro olimpo di numi tutelari. Non dimentichiamo gli autori che più spesso ci hanno accompagnati nel viaggio di Sguardi d’Altrove, anzi, da loro ripartiamo. Quindi, un pensiero affettuoso e ammirato, in particolare, ad Alan Bennet a alla sua Sovrana Lettrice, mantenendo ben fermo il principio che ragguagliare non è leggere.
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Commenti
il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamoil 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo
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