sabato 11 giugno 2016

Gli inconsolabili, Kazuo Ishiguro


- Eh, le vecchie ferite -. Brodsky fece spallucce. - Restano uguali per anni. Ti illudi di conoscerle bene. Poi invecchi e loro ricominciano a crescere. Ma per il momento non sono ancora così mal ridotto: Forse posso ancora fare l'amore. So che sono vecchio, ma a volte ... - Si sporse in avanti confidenzialmente. - Ho provato, sa. Per conto mio. Ce la faccio ancora. Riesco persino a dimenticare il dolore. Quando ero ubriaco, il mio uccello era come se non esistesse. Non ci pensavo più. Buono per fare la pipì, nient'altro.Ma adesso ce la faccio di nuovo, nonostante il male. Ho provato, l'altroieri notte. Non è detto che ci riesca sempre, sa, non sino in fondo. Il mio uccello è vecchio, e per troppi anni l'ho usato solo, sì, insomma, solo per fare la pipì. Ah! - Brodsky si appoggio allo schienale della poltrona e guardò il sole che entrava dalla finestra alle mie spalle. Gli venne un'aria malinconica. - Ho proprio voglia di fare di nuovo l'amore con lei. Ma non vivremo qui. Non in questo posto. L'ho sempre odiato. Venivo spesso a passeggiare da queste parti, si, lo confesso, venivo a notte fonda, quando nessuno poteva vedermi. La signorina Collins non l'ha mai saputo, ma io mi piazzavo spesso là fuori e tenevo d'occhio la casa. Odiavo questa strada, odiavo questo alloggio. No, non potremmo vivere qui. Sa, è la prima volta, la prima in assoluto che entro in questo luogo spaventoso. Ma perché ha scelto un posto così? Sono sicuro che non piace nemmeno a lei.Vivremo fuori città. E se non vuole tornare alla fattoria, poco male. Troveremo un'altra sistemazione, magari una casetta. un posto circondato dall'erba e dagli alberi, dove il nostro animale possa vivere bene. Al nostro animale non piacerebbe stare qui -. Brodsky esaminò con cura le pareti ed il soffitto, forse riconsiderando per un attimo i pregi dell'alloggio. Poi concluse: - No, il nostro animale non starebbe bene qui. Andremo a vivere dove ci siano erba, alberi, campi. Sa, fra un anno, forse sei mesi se il dolore peggiora, il mio uccello non ce la farà più, non potremo più fare l'amore, ma non importa. Purché possa farlo ancora una volta. No, una volta non basta, perché sa, dovremo tornare indietro, ritrovarci. Sei volte, ecco, sei volte saranno sufficienti per ricordare tutto, non voglio altro.E dopo, pace. Se qualcuno, che so,  un dottore, o Dio, mi dicesse: puoi fare l'amore con lei ancora sei volte, poi basta, sarai troppo vecchio, la ferita ti farà troppo male, ancora sei volte poi chiuso l'argomento, lo userai solo per fare la pipì, bé, non ci farei una malattia. Direi, d'accordo, a me sta bene. Purché possa di nuovo stringerla fra le mie braccia, sei volte saranno sufficienti, mi basta tornare come eravamo allora, poi me n'infischio, può succedere quello che vuole. Ci sarà il nostro animale. Non avremo bisogno di fare l'amore. Fare l'amore serve ai giovani, che non si conoscono bene, che non si sono mai odiati e riamati. Sa, mi funziona ancora. Ho fatto la prova per conto mio, l'altro ieri notte. Non sono arrivato fino in fondo, ma mi è venuto duro.
     Brodsky fece una pausa e annuì con espressione grave.
     - Accipicchia, - dissi sorridendo. - Ma è magnifico.
     Brodsky si appoggio allo schienale della poltrona e guardò di nuovo fuori della finestra. Dopo un po' riprese a parlare. - E' stato diverso, non come quando si è giovani. Quando si è giovani si pensa alle puttane, sa, alle puttane che fanno le porcherie, o cose del genere. Ma adesso tutto ciò mi lascia indifferente, c'è una sola cosa che chiedo ancora al mio uccello, di fare l'amore con lei nella vecchia maniera, come prima di lasciarci, tutto lì. Se dopo vuole andare a riposo, mi sta bene, non gli chiedo altro. Ma voglio farlo di nuovo come un tempo, sei volte saranno sufficienti. Da giovani non eravamo grandi amanti. Non facevamo l'amore dappertutto come pare che facciano i giovani d'oggi. Però ci intendevamo bene, Sì, è vero, a volte quando ero giovane mi stufavo di farlo sempre nello stesso modo. Ma lei era così, era... non voleva provare in nessun altro modo. Io mi arrabbiavo, e lei non capiva perché. ma adesso voglio ritrovare le vecchie abitudini, passo dopo passo, esattamente come un tempo. L'altroieri notte, sa, mentre provavo, pensavo a puttane, puttane immaginarie, puttane fantastiche che facevano cose fantastiche, e non succedeva niente, niente di niente. E mi sono detto, bé, è logico. Povero vecchio uccello, lo attende solo un'ultima missione, perché tormentarlo con tutte queste puttane? Cosa c'entrano ormai le puttane con il mio vecchio uccello? Se lo attende solo un'ultima missione, allora dovresti pensare a quella. E così ho fatto. Sdraiato al buio, ho ricordato, ricordato, ricordato. Come lo facevamo una volta, passo dopo passo. Ed è così che lo rifaremo. Certo, i nostri corpi sono invecchiati, ma ho già previsto tutto. Lo faremo esattamente come un tempo. E anche lei ricorderà, non può avere dimenticato, passo dopo passo dopo passo. Quando saremo al buio sotto le coperte... sa, non siamo stati molto audaci. Colpa sua, era così pudica, insisteva per farlo così. Allora la cosa mi scocciava, avrei sempre voluto dirle: "Perché non puoi comportarti come una puttana? Farti vedere alla luce?" Ma adesso non mi importa più, voglio farlo esattamente come una volta, fingere di addormentarci, stare zitti dieci, quindici minuti. Poi all'improvviso, nell'oscurità, dirò qualcosa di audace e sconcio: "Voglio che ti vedano nuda, - dirò - I marinai ubriachi di una taverna del porto, uomini sudici e ubriachi, voglio che ti vedano nuda sul pavimento". Si, signor Ryder, le dicevo cose del genere all'improvviso, dopo avere finto per un po' di dormire; si, è importante rompere il silenzio all'improvviso. Naturalmente, a quei tempi era giovane, bellissima; adesso è un po' strano pensare a una vecchia nuda sul pavimento di una taverna, ma lo dirò lo stesso, perché era così che cominciavamo. Lei non risponderà, e io continuerò. "Voglio che ti guardino tutti. Mentre te ne stai a quattro zampe sul pavimento". Se la immagina? Una fragile vecchietta che fa una cosa simile? Che cosa direbbero i nostri marinai ubriachi? Ma forse sono invecchiati anche loro, in quella taverna del porto; forse nella loro immaginazione continuerebbero a vederla come era un tempo e non ci farebbero caso. "Si, ti guarderanno! Tutti!" Poi la toccherò, le sfiorerò appena l'anca; me lo ricordo bene, le piaceva che le toccassi i fianchi. La toccherò come facevo allora, poi mi avvicinerò e le sussurrerò: "Ti farò lavorare in un bordello. Giorno e notte". Se la immagina? Ma dirò così, perché è così che dicevo. Poi butterò via le coperte e mi curverò su di lei; le scosterò le cosce, che forse scricchioleranno: Sì, può darsi che la giuntura del femore crepiti un po', qualcuno mi ha detto che si è fatta male proprio all'anca. Magari adesso non riesce a divaricare le gambe. Però faremo del nostro meglio, perché questo era il passo successivo. Poi mi chinerò a baciarle la passera. Probabilmente non avrà più l'odore di un tempo, no, ho già previsto tutto, e so che potrebbe puzzare di pesce vecchio. Forse avrà un cattivo odore anche il resto del suo corpo. D'altronde, mi guardi: non è che il mio stia meglio. Vede la pelle come desquama? Non so come mai. L'anno scorso, quand'è cominciato, mi ha preso solo il cuoio capelluto. Mi pettinavo e si staccavano delle grosse scaglie trasparenti, come squame di pesce.All'inizio mi ha preso solo il cuoio capelluto, ma adesso mi succede dappertutto, sui gomiti, sulle ginocchia, persino sul petto. Anche le mie squame puzzano di pesce. Bé, continuerò a desquamare, non posso farci niente, e visto che lei dovrà sopportarmi così, io non mi lamenterò se la sua passera avrà cattivo odore, o se le sue cosce non si apriranno più come si deve e senza scricchiolare. Non mi arrabbierò, non cercherò di divaricargliele a forza come un giocattolo rotto, no, no. Faremo tutto come una volta. E al momento giusto lei afferrerà il mio uccello, che magari sarà duro solo a metà, e mi bisbiglierà: "Si, li lascerò fare! Lascerò che tutti i marinai mi guardino! Li ecciterò sino a farli scoppiare!" Se la immagina? Ridotta com'è adesso? Ma noi non ci baderemo. E poi, come le dicevo, può darsi che anche i marinai siano invecchiati. Si, afferrerà il mio vecchio uccello... allora sarebbe stato duro come la pietra, nulla al mondo avrebbe potuto farlo afflosciare, tranne... bé, può darsi che questa volta si rizzi solo a metà, l'altra notte non sono riuscito a fare di meglio, ma chi può dire, forse sarà bello dritto, e cercheremo di metterlo dentro. Può darsi che lei sia sigillata come un guscio, ma noi proveremo lo stesso. E al momento giusto... lo riconosceremo anche se là sotto non succederà niente... sapremo come finire, perché ormai avremo riscoperto tutte le nostre abitudini, e niente potrà fermarci, anche se là sotto non succederà niente, anche se non faremo altro che tenerci stretti l'uno all'altra, non importa, al momento giusto lo diremo. "Ti scoperanno! Ti scoperanno, li hai provocati troppo!" E lei risponderà: "Si, che mi prendano, tutti i marinai, che mi prendano pure!" E anche se là sotto non succederà nulla, nessuno ci impedirà di tenerci stretti e di dire così, come facevamo una volta. Chi se n'infischia. Forse il dolore sarà troppo forte per il mio vecchio uccello, sa, per colpa della ferita, ma non importa, sono sicuro che lei saprà fare l'amore come un tempo. Sono passati tanti anni, ma si ricorderà ogni singolo passo.

Nessun commento:

Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo