Buddy, sette anni, è l’alter ego di Truman Capote, Sook è sua cugina, ha
settanta anni. Sono amici per la pelle e, esattamente come gli amici
per la pelle condividono momenti speciali, riti che, come i tratti
semplici che compongono gli arabeschi estremamente raffinati, spiccano
nell’immenso panorama dei ricordi e della memoria. Ricordo di Natale è uno dei tre racconti pubblicati nel 1958 nel volume dal titolo Colazione da Tiffany – un romanzo breve e tre storie – che consacrò Capote come indiscusso talento della letteratura contemporanea.
Non è ancora il Bianco Natale: siamo alla fine di novembre in un paesino dell’Alabama nel profondo sud degli Stati Uniti. Buddy e Sook, vivono come ospiti in casa di disdegnosi parenti che li sopportano a mala pena
e si preparano a celebrare un rituale segreto tutto loro per il Natale
che si avvicina. La loro complicità fatta di amore ed amicizia è quella
che si stabilisce naturalmente tra abbandonati, poveri, e soli, ma
ricchi di umanità e di bontà.
Alacremente in silenzio e di nascosto nei boschi, come in un gioco, a raccogliere noci, a tagliare un abete, e con i pochi soldi risparmiati durante l’anno a comperare farina e uvetta e whisky per fare il tipico dolce di Natale: il panfrutto (in inglese fruitcake). Non solo per loro, ma anche per altri. E chi sono gli altri?
Vari personaggi che sono entrati di sfuggita nelle loro vite: lontani
amici nel Borneo, qualche conoscente, dei viaggiatori di passaggio e
infine naturalmente il presidente degli Stati Uniti. Sissignori, il panfrutto viene spedito al presidente Roosevelt
(che con carta intestata della Casa Bianca li ringrazia sempre del
dono). Il semplice segreto del dono, se aridamente identificato col
dare, il ricevere, il ricambiare, viene ridotto di significato; infatti
non sono solo le cose, gli oggetti a circolare, ma anche lo spirito del donatore che viaggia insieme al dono, legando gli individui al di là del puro scambio.
Le tradizioni che divengono riti sono buffe, talmente semplici da
intenerire: la caparbia convinzione di Sook di non doversi alzare dal
letto il tredici di ogni mese, il confezionare da sé i regali (aquiloni
colorati di anno in anno sempre più belli), il preparare i dolci. Azioni
cicliche, rassicuranti che contribuiscono a creare l’atmosfera,
anch’essa tradizionale, del Natale. Le gote di Buddy sono sempre rosse,
le gote di Sook pure: del tipico rossore dell’infanzia per un bimbo e
per una donna anziana rimasta bambina. Alle loro gote rosse s’accosta lo
scodinzolio del cagnolino col muso teso all’insù; tutti e tre
entusiasti di un invidiabile entusiasmo.
In questo racconto giudicato ai tempi “zuccheroso” da alcuni critici,
ma diventato negli anni un classico americano che accompagna le
festività natalizie, si percepisce anche altro: l’isolamento sociale, la solitudine, la nostalgia dell’infanzia. La lievità di Ricordo di Natale
che profuma di noci, dolci e doni è la memoria di Truman Capote stesso –
il vero Buddy – di uno dei pochi Natali della sua tragica vita in cui
forse fu veramente felice con poco. Da questo racconto di amicizia e
purezza sono state tratte varie versioni filmiche e
teatrali di cui una famosissima nell’interpretazione della grande
Geraldine Page nei panni di Sook, che le è valsa il premio Emmy Award
nel 1967 con la voce narrante dello stesso Capote.
Scrittore, giornalista, e drammaturgo, Capote (1924-1984) raggiunge la notorietà negli anni sessanta e settanta con la pubblicazione di Colazione da Tiffany (1958) e con un successivo cambio di stile, quello della narrativa investigativa, con il terribile A sangue freddo (1966) che influenzò successivamente tanta narrativa americana contemporanea.
Gli acquerelli di Beth Peck curano ogni dettaglio: dall’ombra del calzino mal arrotolato all’intreccio dell’impagliatura della carrozzina,alle rose di velluto sbiadito sul cappello di Sook.
Scrittore, giornalista, e drammaturgo, Capote (1924-1984) raggiunge la notorietà negli anni sessanta e settanta con la pubblicazione di Colazione da Tiffany (1958) e con un successivo cambio di stile, quello della narrativa investigativa, con il terribile A sangue freddo (1966) che influenzò successivamente tanta narrativa americana contemporanea.
Gli acquerelli di Beth Peck curano ogni dettaglio: dall’ombra del calzino mal arrotolato all’intreccio dell’impagliatura della carrozzina,alle rose di velluto sbiadito sul cappello di Sook.
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