venerdì 20 novembre 2015

Rassegna stampa

Rinfrancato dalla sferza del lunedì vi scrivo le consuete poche righe.
Innanzitutto due ricordi, per due grandi musicisti e due compagni ( bella parola da dire ancora, quando ha senso).
Il primo era  un mio "eroe". Il contrabbassista, capo orchestra, compositore, cantante, agitatore culturale, comunista americano Charlie Haden.
Haden è stato uno dei più grandi   contrabbassisti della storia del Jazz e in questo ruolo ha partecipato da protagonista a tutte le fasi più importanti e salienti della sua storia  a partire dalla fine degli anni '50. Per ricordarne solo due è stato il contrabbassista, unico bianco,  dei quartetti storici di Ornette Coleman con cui ha inciso, tra gli altri il fondamentale "Free Jazz", ed ha costituito negli anni   '70, insieme ad un altro grandissimo, il batterista Paul Motian,  la sessione ritmica del quartetto "americano" di Keith Jarrett   ( il quarto era il sassofonista Dewey Redman, unico nero,   un altro ornettiano) che ancora oggi, dopo più di trenta anni è il gruppo migliore del pianista. Tra l'altro , in modo commovente, i due amici si erano ritrovati nel 2010 a casa di Jarrett incidendo degli straordinari duetti fatti  di quel jazz così lirico e soffuso che piace anche a chi di solito non ama il Jazz. Il primo album ricavato dai duetti  è intitolato "Jasmine"  ed era uscito un paio di anni fa, il secondo è uscito qualche mese prima della sua scomparsa  ed è intitolato, ahimè, "Last dance" e non l'ho ancora ascoltato.

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo