mercoledì 14 ottobre 2015

la libreria del buon romanzo



Aveva una biblioteca considerevole. Non immensa, non era un bibliofilo. Mi sembra ancora di sentirlo quando dichiarava: non diciamo sciocchezze, i libri eccezionali non sono mica tanti. Deve aver avuto il suo peso nella nascita del Buon Romanzo.
Mi regalava spesso romanzi, qualche volta subito dopo averli scoperti (non era il tipo da nascondere che, malgrado la sua età, era la prima volta che leggeva libri arcinoti ...........)
Mi ha lasciato i suoi libri, una disposizione testamentaria che ha preso quando avevo dieci anni, anche se io l'ho saputo solo dopo la sua morte.......... Ma il nonno mi ha lasciato molto di più, mi ha lasciato l'amore per la letteratura e un'altra cosa fondamentale, la convinzione che la letteratura sia importante. Ne parlava spesso. La letteratura è fonte di piacere, diceva, è una delle rare gioie inestinguibili, e non solo. Non deve essere separata dalla realtà. Nella letteratura c'è tutto. E' il motivo per cui non uso mai la parola finzione. La materia dei libri è costituita dalle sottigliezze della vita. Insisteva: hai capito che sto parlando del romanzo? Non ci sono solo le situazioni eccezionali nei romanzi, le questioni di vita o di morte e le grandi prove, ci sono anche le difficoltà ordinarie, le tentazioni, le delusioni banali. E rispondono a tutte le attitudini umane, a tutti i comportamenti, dal più nobile al più miserabile. Uno legge e si domanda: cosa avrei fatto io? Deve domandarselo. Ascoltami bene: è un modo di imparare a vivere. Certi adulti ti diranno di no, che la letteratura non è la vita, che i romanzi non insegnano niente. Sbagliano. La letteratura informa, istruisce, addestra.
Laurence Cossé, La Libreria del Buon Romanzo

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo