domenica 29 giugno 2014

Orgoglio e pregiudizio, Jane Austen

Dopo aver visto il film (del 2005) con Keira Knightley e Matthew Macfadyen ho riletto il romanzo della Austen  che ricordavo vagamente per soffermarmi più attentamente sui dialoghi.
Le figure femminili più interessanti sono Elizabeth la secondogenita della famiglia Bennet che spicca per la sua semplicità, la prontezza di spirito, la sua arguzia e in alcuni casi sfrontatezza che la rendono vivace ed interessante.
Anche la mamma, la signora Bennet  è un personaggio interessante ma per i difetti che la caratterizzano: pettegola, superficiale, lamentosa, sfrontata e in alcuni casi senza scrupoli e pudore.
La storia narra l'incontro/scontro dei due personaggi principali Elizabeth e il signor Darcy un ricco giovane presuntuoso ed orgoglioso che sulle prime, benché attratto dalla giovane Elizabeth non se la sente di "abbassarsi" a frequentare tale ragazza non per il suo carattere, ma per la sua famiglia. Farà di tutto anche per allontanare il suo amico Bingley che nel frattempo si era invaghito della sorella maggiore di Elizabeth.
Il sentimento che prova il signor Darcy lo ha ormai reso incapace di  stare lontano da Elizabeth e lo porta  a confessarle il suo amore dichiarando che la lotta che ha dovuto intraprendere per superare le distanze sociali che li separano è stata notevole e si è dovuto degradare per amarla.

"Invano ho lottato. Non è servito. Il miei sentimenti non possono essere repressi. Dovete permettermi di dirvi con quanto ardore vi ammiro e vi amo."
Lo stupore di Elizabeth era inesprimibile. Lo fissò, arrossì, dubitò e rimase in silenzio. Fu considerato un incoraggiamento sufficiente, e seguì immediatamente l'ammissione di tutto ciò che lui provava, e aveva a lungo provato, per lei. Parlava bene, ma c'erano da descrivere sentimenti che andavano oltre quelli del cuore, e sull'amore non fu più eloquente di quanto lo fu sull'orgoglio. La consapevolezza dell'inferiorità di lei... il degradarsi che ciò comportava... gli ostacoli familiari che la ragionevolezza aveva sempre opposto ai sentimenti, furono dispiegati con una intensità che sembrava dovuta all'importanza di ciò che stava offendendo, ma che era molto improbabile potesse servire alla sua causa.

Il dialogo che si svolge tra il signor Darcy ed Elizabeth è una delle parti più intense del romanzo della Austen perché mentre lui crede, con la dichiarazione che sta facendo, di  comunicare ad Elizabeth che deve sentirsi privilegiata per la sua scelta; è convinto di essere accettato  senza ombra di dubbio, ma non sa che la sua dichiarazione farà montare su tutte le furie  Elizabeth che lo rifiuta e lo allontana perché è stato la causa della rottura tra sua sorella e il signor Biingley, suo amico.
 
Mr. Darcy, che era chino sulla mensola del camino con gli occhi fissi sul volto di lei, sembrò accogliere queste parole con un risentimento non minore della sorpresa. Impallidì per la collera, e ogni lineamento rivelava il tumulto che aveva nell'animo. Stava lottando per mantenere una parvenza di compostezza, e non volle aprire bocca finché non fu certo di esserci riuscito. Quella pausa fu terribile per Elizabeth. Alla fine, con un tono di calma forzata, lui disse, "E questa è tutta la risposta che avrò l'onore di ricevere! Potrei, forse, avere il desiderio di essere informato del perché, con così poche concessioni alla cortesia, sia stato rifiutato in questo modo. Ma ha poca importanza."

Colpito profondamente dal rifiuto di Elisabeth il signor Darcy si allontana ma farà di tutto per farsi perdonare aiutando la famiglia di Elisabeth, togliendo dai guai una delle sorelle minore che scappa avventatamente con un soldato e costringendo i due giovani fuggiaschi ad un matrimonio riparatore.
Alla fine come premio il signor Darcy avrà l'amore di Elizabeth che apprezza il cambiamento di atteggiamento del  giovane nei confronti della sua famiglia e ricambierà di buon grado.
La descrizione della famiglia dell'epoca  è molto precisa: i pranzi, i balli di società, le ragazze che hanno come massima aspirazione quella di combinare un buon matrimonio, le nobildonne aristocratiche altezzose, le differenze di rango.
Naturalmente la bella ragazza colta Elizabeth sposerà il bel giovane ricco ed altezzos,o il signor Darcy, che verrà conquistato dalla per nulla mite personalità di Elizabeth.

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo