388 anni dalla nascita Charles Perrault


Perrault era nato a Parigi il 12 gennaio 1628 e prima di dedicarsi alla scrittura era un avvocato. Proveniva da una famiglia dell’alta borghesia francese: il padre era un avvocato che divenne parlamentare, uno dei fratelli – Claude Perrault – era un importante architetto che disegnò la facciata dell’ala est del Louvre di Parigi, fra gli altri ci furono un generale dell’esercito francese e un medico che divenne membro dell’Accademia delle Scienze. Perrault studiò al College de Beauvais con ottimi risultati, lo abbandonò però in anticipo a causa di una discussione avuta con uno dei suoi professori sulla filosofia: in seguito alla discussione Perrault e un altro suo compagno decisero di mettersi a studiare filosofia per conto proprio. Si laureò in Giurisprudenza e diventò avvocato ma non esercitò la professione.


Charles Perrault raccolse molte fiabe della tradizione popolare: nel 1697 pubblicò I racconti di Mamma Oca, con alcune delle fiabe più famose come La bella addormentata nel bosco, 


Pollicino,  Il gatto con gli stivali, Capuccetto rosso, Cenerentola, Pelle d'asino e Enrichetto dal ciuffo.  

Alcune di queste fiabe erano già state raccolte da Giambattista Basile in Lo cunto de li cunti (da cui ha tratto ispirazione il film “Il Racconto dei Racconti” di Matteo Garrone), Perrault non si limitò però a raccogliere le fiabe così com’erano ma le arricchì con riferimenti alla vita francese del suo tempo e spesso sottolineandone l’aspetto morale. La paternità dei Racconti di Mamma Oca venne ufficialmente attribuita al figlio di Charles Perrault, Pierre: secondo l’intellettuale francese Marc Soriano il motivo è che Pierre Perrault era sotto processo per l’omicidio di un giovane in duello, con l’attribuzione della paternità dell’opera gli sarebbe stato permesso di ricevere la protezione della Corte Reale.

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo