mercoledì 30 luglio 2014

Uno scandalo in Boemia, Arthur Conan Doyle


 
Questo racconto comparve sul numero di luglio del 1891 dello “Strand  Magazine”  e a portare alla fama Sherlock  Holmes furono proprio i 12 racconti che lo “Strand  Magazine”  propose ai suoi lettori sino al giugno del 1892.
Da quel momento in poi il successo di  Holmes fu assicurato, non senza un certo fastidio del suo inventore che, almeno all’inizio aveva ambizioni di romanziere “serio”.
Il romanzo  presenta un  Holmes un po’ anomalo, ciò non deve sorprendere  dato che  si tratta di una delle prime  creazioni di Doyle, ma più che considerare questo racconto come frutto di un risultato non ancora giunto a perfezione, è più convincente affermare che qui il personaggio di Holmes è più credibile perché perde un po’ della sua aura di invincibilità.
Tra i personaggi che compaiono in questo racconto c’è Irene Adler “Per Sherlock  Holmes lei è sempre stata la donna. Raramente l’ho udito menzionarla in altro modo. Ai suoi occhi lei eclissa e sovrasta la totalità dell’universo femminile. Non che egli provasse per  Irene Adler un’emozione assimilabile all’amore. Tutte le emozioni, e specialmente quella, erano aborrite dalla sua mente fredda, minuziosa, ma anche miracolosamente equilibrata.”
Il racconto è incentrato su documenti compromettenti che devono essere recuperati e sono ricattate persone di stirpe reale (re di Boemia); ci si risolve a  ricorrere all’aiuto dell’investigatore dopo diversi tentativi falliti di trovare ciò che si cerca e si dovrà ricorrere ad uno stratagemma per arrivare allo scopo.
 
Pare  che la storia riprenda piuttosto da vicino la trama del racconto "La lettera rubata" di Edgar Allan Poe non solo per la vicenda narrata nei due racconti, ma per  i personaggi ricattati: persone di stirpe reale. In entrambi i casi si dovrà coinvolgere un detective perché gli sforzi della polizia non hanno portato a nessun risultato ed infine la similitudine riguarda anche lo  stratagemma utilizzato per risolvere il caso. Tuttavia non si tratta di plagio perché in Doyle ci sono una serie di varianti nello svolgimento dei fatti stessi, oltre che allo stile, ai dialoghi, all'ambientazione che rendono oltre al suo eroe, Holmes, il racconto decisamente intrigante per il lettore.
 

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