Bene, abbiamo concluso la stagione con due libri piuttosto interessanti e, per una volta uso questo aggettivo abusato, che solitamente cerco di evitare: intriganti. Intriganti in modo diversissimo, ma anche con vari punti di contatto.
IL CAPRO ESPIATORIO della meravigliosa Daphne Du Maurier e LA SIMMETRIA DEI DESIDERI di Eshkol Nevo, in questo momento autore controverso, come tutto quello che arriva da Israele.
Grazie a Monia per la sua ospitalità, e per il modo, come sempre molto personale, con cui ci ha guidate e guidati alla riflessione sui due romanzi.
Ecco il suo contributo:
Quello che mi hanno lasciato questi due libri è stata una riflessione sulla verità, sull’essenza di una persona o di una vita. Chi e cosa definisce , rende unica una persona? La voce, il suo fisico, le sue azioni, i regali che ci porta, non pare…Piuttosto il suo odore o il suo modo di fare l’amore. Ci sussurrano che a cambiare la propria e altrui vita ci si possa mettere molto poco, una settimana o il tempo di leggere una sua autobiografia. L’importante non è tanto svelare i segreti, ma cogliere perché sono segreti ed il fine (della ricerca della verità) non è necessariamente sbandierarla al vento, ma cambiare, sbloccare quello che il segreto rendeva immobile, trovando una leva giusta fintanto che ce l’hai.
Quindi questi libri mi hanno ricordato di non dare nulla per scontato, anche quando incontro chi penso di conoscere, potrebbero essere dei sosia (in fondo) e invece voglio avere la conferma di avere intorno a me proprio le persone che voglio e allo stesso tempo non voglio smettere di conoscerle perché si cambia, si può cambiare, basta poco.
Poi può succedere di tutto, ma intanto avremo avuto la possibilità di conoscere e capire e decidere se essere solo uno spettatore o entrare in scena, con che ruolo lo possiamo decidere sempre.
Grazie amici ed amiche, sempre, da tanti anni e conto per tanti anni.
Monia
1 commento:
Vorrei aggiungere due parole su Daphne Du Maurier, un'autrice che amo molto. Non so cosa ci sia esattamente di così intrigante, ma il fatto è che semplicemente non riesci a mettere giù i suoi libri fino alla fine. E questo vale per tutti i suoi romanzi e racconti, senza eccezioni.
Appena cominci a leggere, sei catturato in una ragnatela di mistero e di intimo disagio che non ti molla più.
Ti prende l'ansia, stai dalla parte del personaggio, ti preoccupi per lui/lei, e ti domandi: come ne verrà fuori? Come potrà tornare alla normalità? C'è qualche possibilità di scampo? Naturalmente no, almeno nella maggior parte dei casi. Nella maggior parte dei casi sono condannati, e il lettore con loro.
Alla fine di questo romanzo c'è uno spiraglio di speranza, ma proprio piccolo piccolo... E quando arrivi alla fine, di questo, come degli altri romanzi, sei tu, lettore, che non puoi lasciare andare la storia: continui a pensarci, rimani intrappolato/a nell'atmosfera, nei dilemmi dei personaggi, nell'ansia per il loro destino.
E questo succede malgrado la trama sia a volte "sottile", se non addirittura irrealistica: Du Maurier mescola realismo e fantasy, surrealismo e viaggi nel tempo. E il lettore accetta tutto incondizionatamente.
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