lunedì 10 febbraio 2025

Richard Osman, Il Club dei Delitti del Giovedì, eccetera, eccetera...

 Adoro i gialli, di ogni tipo (meno quelli stupidi e quelli "rosa"). Sono rilassanti e stimolanti allo stesso tempo, cancellano i brutti pensieri e ripuliscono la mente. Ti costringono a pensare senza fare troppa fatica. Ne tengo sempre una bella riserva per i momenti difficili.

Le crime stories di Osman sono davvero piacevoli e divertenti. Sono tipici light crime, gialli leggeri, costruiti con un miscuglio di sotto-generi della crime story Britannica classica. C'è la detective story con l'investigatore/gli investigatori privati che indagano, Il procedural, con i poliziotti che fanno il loro lavoro più o meno secondo le regole, la spy story con interventi di MI5 eMI6 e un po' di KGB a complicare le vicende.

Il tutto condito con un po' di Agatha Christie (gli investigatori "maturi"), John Le Carrè (lo spionaggio serio) e anche tanto humour (e qui il riferimento contemporaneo è sicuramente il grande Mick Herron e le sue spie fuori di sesto della serie di Slough House -vivamente consigliato).

Ingrediente fondamentale è la Britishness della situazione, dai personaggi all'understatement: Joyce, la seconda voce narrante, è lo stereotipo della vecchietta inglese middle-class, tè e torte comprese, che accetta le più assurde situazioni con la massima calma -ma questo vale anche per gli altri personaggi- e divertendosi come una pazza.

E poi c'è la lingua: una vera goduria, soprattutto se leggete in inglese: un inglese un può fuori moda, diverso per età e classe sociale, con modi di dire adorabili che si trovano sempre più raramente. Ecco, forse questo tradisce la mia età, pericolosamente vicina a quella dei componenti del Club del Giovedì...

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Commenti

il 12/08 SR ha commentato Non credo che D'Avenia possa far parte del nostro blog. Certo i suoi libri sono best-sellers tra gli adolescenti, e probabilmente hanno il merito di avviare qualche giovane alla lettura, ma la banalità delle situazioni e del linguaggio non permettono di considerare questi testi letteratura. Diciamo che sono testi "di servizio", nella migliore delle ipotesi. su Prossimamente
il 14/05 SR ha commentato Purtroppo J.K.J. non sembra più funzionare con le ultime generazioni: un tentativo di leggere a scuola Three Men In a Boat è finito miseramente in noia. I ragazzi non capivano cosa c'era da ridere e io non capivo perché non capivano. Tristissimo. Jerome per me è finito in quell'armadio dove tengo gli autori speciali che voglio proteggere dagli studenti... su Jerome K. Jerome, fare ridere l’uomo moderno, spaventato
il 29/02 Ida ha commentato A proposito di classifiche: "Oggi se vai al cinema devi entrare a un’ora fissa, quando il film incomincia, e appena incomincia qualcuno ti prende per così dire per mano e ti dice cosa succede. Ai miei tempi si poteva entrare al cinema a ogni momento, voglio dire anche a metà dello spettacolo, si arrivava mentre stavano succedendo alcune cose e si cercava di capire che cosa era accaduto prima (poi, quando il film ricominciava dall’inizio, si vedeva se si era capito tutto bene - a parte il fatto che se il film ci era piaciuto si poteva restare e rivedere anche quello che si era già visto). Ecco, la vita è come un film dei tempi miei. Noi entriamo nella vita quando molte cose sono già successe, da centinaia di migliaia di anni, ed è importante apprendere quello che è accaduto prima che noi nascessimo; serve per capire meglio perché oggi succedono molte cose nuove." Anch'io,come U.ECO sono andata al cinema nel modo ricordato e quindi io amo ricordare e vorrei tanto poter fare liste di su Chi siamo
il 28/02 Ida ha commentato Grazie Roberta per aver riaperto il blog.Trovo che è un modo per uscire dalla solitudine delle letture personali.Scrivere e leggere accanto, trovo che è un bel modo per parlarci e parlarmi. su Chi siamo