martedì 15 luglio 2014

La bella storia di Silas Marner, Georg Eliot

Mary Ann Evans nota sotto lo pseudonimo di Georg Eliot è assieme ad Austen, Bronte, Thackeray tra gli autori della letteratura ottocentesca inglese, che  raccontano con ironia e intelligenza i vizi e le manie della buona società del tempo.
E' solo con Eliot e le Bronte che il romanzo psicologico giunge a sviluppare le sue possibilità di analisi nel gioco dei sentimenti.
Il romanzo più che un vero romanzo può considerarsi una lunga novella. La sua prosa è accurata nella descrizione dei personaggi: figure molto semplici di cui Eliot descrive minuziosamente gli stati d'animo, i pensieri, analizzando l'evolversi dei cambiamenti frutto di mutamenti dovuti a episodi che vengono narrati nel libro.
Figure sempre positive che nonostante le vicissitudini verificatesi nel corso degli anni vedi Silas Marner (accusato ingiustamente di essere stato il ladro di denari raccolti in chiesa da parte del suo migliore amico)  povero tessitore e uomo semplice, non maledice il mondo, ma soffre in silenzio rinchiudendosi in se stesso. Silas ha ormai un unico scopo nella vita: lavorare ed accumulare denaro su cui riversare quell'affetto che gli esseri umani gli hanno negato. Dopo essere stato derubato di tutto il suo denaro, ed aver perso quindi ogni interesse per la vita, Silas incontra una bimbetta che lo riconcilierà con il resto del mondo.

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